Secondo alcune evidenze scientifiche, sussiste una relazione tra l’orario di assunzione del cibo e la perdita di peso.

Le implicazioni sono moltissime: metabolismo, ritmo circadiano, metabolismo dei lipidi, e molti altri fattori.

Questa équipe di Ricercatori ha condotto uno studio clinico per comparare l’effetto di una cena presto e una tardi su perdita di peso e fattori di rischio metabolici.

Il gruppo era formato da 82 donne sane, tra i 18 e i 45 anni, con BMI tra 27 e 35, che stavano seguendo un programma dimagrante.

Il temutissimo BMI è l’indice di massa corporea.

Come funziona il BMI? Calcola il rapporto peso-altezza di un individuo, tenendo conto di età e sesso biologico, permettendo così di stabilire lo stato di peso forma di un soggetto.

Il BMI delle persone che han preso parte allo studio era tra sovrappeso e obesità, stati in cui il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete mellito è da moderato a elevato.

Le partecipanti sono state assegnate casualmente a uno dei due gruppi: uno doveva cenare tra le 19.00 e le 19.30; un altro invece tra le 22.30 e le 23.00, per 12 settimane.

Dai dati raccolti dopo le 12 settimane, è risultato che chi cenava prima ha perso più peso, oltre a registrare una riduzione in BMI, circonferenze del girovita, colesterolo totale, trigliceridi e glicemia a digiuno, se comparato al gruppo che cenava più tardi.

Nelle conclusioni, gli Autori confermano perciò che cenare presto può rappresentare una strategia vantaggiosa per ottenere migliori risultati nella perdita di peso e nei markers di rischio cardiometabolici.

Perciò alla prossima visita da un dietologo, o a colloquio con un nutrizionista, non stupiamoci se riceveremo anche raccomandazioni sugli orari in cui consumare i nostri pasti!

Bibliografia
Madjd A et al. Effects of consuming later evening meal v. earlier evening meal on weight loss during a weight loss diet: a randomised clinical trial. Br J Nutr,. 2020 Nov 11;1-9.