La nostra pelle ci parla di continuo e in alcuni momenti i segnali sono particolarmente forti, come quando compare l’acne. La recente review considera il potenziale ruolo dei probiotici come microrganismi benefici per la pelle.
L'acne è nota come una malattia cutanea infiammatoria cronica con gravi effetti negativi sulla qualità della vita dei pazienti; purtroppo, la crescente resistenza agli antibiotici ha diminuito la loro efficacia nel trattamento di questo disturbo.
L’acne può insorgere anche dopo l’adolescenza, quando appunto viene definita “tardiva”: soprattutto in questo caso il disturbo mina l’autostima della persona che ne è colpita e può rendere difficile il rapporto con gli altri.
L'acne colpisce il 47-90% degli adolescenti e dei giovani ed è infatti una malattia prevalente in quelle fasce d’età, ma non risparmia nemmeno gli adulti dato che si rivela essere uno dei 10 disturbi più diffusi al mondo.
È stato riportato che gli effetti psicologici dell'acne sono associati in modo significativo con l'aumento dei rischi di insonnia, depressione, ansia e disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
Infatti, gli effetti negativi dell'acne sulla qualità della vita assomigliano a quelli di alcune malattie croniche, tra cui il diabete e le malattie delle arterie coronariche.
Come validi integratori alimentari microbici, i probiotici forniscono benefici per la salute, combattendo gli agenti patogeni e mantenendo l'omeostasi del microbioma intestinale e cutaneo. A tal proposito, il presente articolo ha esaminato il potenziale dei probiotici come microrganismi benefici per il trattamento dell'acne vulgaris.
Le lesioni da acne sono associate all'aumento della proporzione di Propionibacterium acnes, un comune membro commensale della flora cutanea. Gli studi hanno mostrato gli effetti inibitori dei probiotici su P. acnes che vengono messi in atto tramite la produzione di proteine antibatteriche e di sostanze inibitorie simili alla batteriocina. Inoltre, i probiotici hanno dimostrato effetti immunomodulatori sui cheratinociti e sulle cellule epiteliali.
È stato anche scoperto che i probiotici inibiscono la citochina IL-8 nelle cellule epiteliali e nei cheratinociti, suggerendo un’attività immunomodulatoria specifica.
Inoltre, la fermentazione del glicerolo da parte di Staphylococcus epidermidis è risultata essere una difesa naturale della pelle contro l'acne e un inibitore della crescita eccessiva di P. acnes.
È stato riscontrato che la somministrazione orale di probiotici costituisce una terapia adiuvante alle modalità convenzionali per il trattamento dell'acne vulgaris da lieve a moderata.
Numerosi studi in vitro e in vivo suggeriscono infatti i probiotici come terapia aggiuntiva, sia assunti come prodotti topici che orali. Questi possono svolgere un ruolo efficace nella gestione dell'acne, prevenendo direttamente la crescita di batteri opportunisti o controllando l'infiammazione.
Bibliografia
Goodarzi A, Mozafarpoor S, Bodaghabadi M, Mohamadi M. The potential of probiotics for treating acne vulgaris: A review of literature on acne and microbiota. Dermatol Ther. 2020 May;33(3):e13279.