Sono stati reclutati 160 volontari sani ai quali sono state mostrate 200 immagini di argomenti diversi. In seguito sono stati loro somministrati 200 mg di caffeina o un placebo.

Il giorno successivo i partecipanti, a sorpresa, sono stati sottoposti a un test sulla memoria: sono state mostrate loro immagini nuove oltre ad alcune già viste in precedenza.

I soggetti che avevano assunto caffeina hanno mostrato una capacità maggiore nel distinguere le immagini nuove da quelle vecchie.

Alla domanda se questi risultati potessero interessare l’approccio con il morbo d’Alzheimer, il dr. Yassa, uno dei ricercatori che ha realizzato lo studio, ha risposto che «alcuni studi suggeriscono che un consumo moderato di caffeina è associato a una maggiore longevità e alla riduzione dei sintomi di Alzheimer».

«La norepinefrina, ha continuato il dr. Yassa, è neurotrasmettitore con effetti positivi sulla memoria e la caffeina libera norepinefrina, quindi un suo effetto sulla memoria è ipotizzabile».

Inoltre, la caffeina migliora la comunicazione tra neuroni nell’ippocampo, l’area cerebrale preposta alla memoria.

Si attendono nuovi dati per approfondire i meccanismi attraverso i quali la caffeina svolge gli effetti sia potenzianti a livello cognitivo che neuroprotettivi. 

Bibliografia
Daniel Borota, Elizabeth Murray, Gizem Keceli, Allen Chang, Joseph M Watabe, Maria Ly, John P Toscano, Michael A Yassa. Post-study caffeine administration enhances memory consolidation in humans. Nature Neuroscience, 2014.

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