I polifenoli continuano a destare interesse per i loro potenziali benefici per la salute umana. Tra gli alimenti che ne sono ricchi, il cappero è un importante fonte di metaboliti secondari; noto in ambito terapeutico sin dall’epoca romana, il cappero infatti possiede numerosi costituenti fitochimici bioattivi responsabili di varie attività farmacologiche.

La presente review si è data lo scopo di fare il punto su quanto emerso dalla letteratura scientifica per chiarire quali parti di questa pianta siano efficaci e, nondimeno, con quali benefici.

Tra i vari effetti benefici riportati, l’attività antibatterica ha fornito i risultati clinici più interessanti. In uno studio, la somministrazione di estratti da radice di cappero ha significativamente ridotto il tasso di crescita del Deinococcus radiophilus, attività confermata in altri studi con estratti di frutto, gambi e germogli. In uno studio è emersa anche una modesta attività antifungina contro la C. albicans e la A. flavus.

Tra le più inaspettate proprietà farmacologiche riscontrate, spicca una possibile efficacia a supporto dei disturbi cognitivi. In uno studio su ratti, infatti, è emerso che la somministrazione di germogli di cappero ha ridotto la neurodegenerazione nella prima regione dell’ippocampo, e ciò suggerisce un potenziale ruolo di supporto del cappero in ambito cognitivo.

Ultimo aspetto, degno di nota, è che in tutti gli studi è stata messa in evidenza la totale assenza di effetti collaterali.

Dalla review è emerso come il cappero ha mostrato in molti studi numerosi effetti farmacologici importanti, perciò gli Autori sostengono che questa pianta si meriti i giusti approfondimenti soprattutto per determinare nello specifico quali parti sia meglio utilizzare per godere dei suoi benefici.

Bibliografia
Zhang H, Ma ZF. Phytochemical and Pharmacological Properties of Capparis spinosa as a Medicinal Plant. Nutrients. 2018 Jan 24;10(2).