Parlare di qualità del sonno e di sogni non è poi così frivolo o inutile: si sogna sempre meno, perché si dorme sempre peggio. Un’équipe australiana segue da anni questo tema, ecco i risultati di un recente studio clinico.
Viviamo in un’epoca di continui stimoli cui spesso, a ben pensarci, si rivela inutile aver dato spazio; quando non dannoso: tendiamo a preferire la veglia al dormire, e ne va della qualità del sonno. Infatti si impoverisce la fase Rem, che è di vitale importanza per conservare al meglio e sviluppare le funzioni cognitive e mantenere la salute a lungo termine.
La punta di questo iceberg è l’attività onirica che, appunto, ha luogo nella fase Rem del sonno.
Negli anni, evidenze non scientifiche hanno contribuito a rendere persuasiva la convinzione che un’integrazione di B6 (piridossina) prima di andare a letto possa rinforzare la vividezza e il ricordo dei sogni.
Dopo studi preliminari avviati nel 2002, un’équipe medica australiana ha condotto uno studio clinico su 100 partecipanti per misurare l’effetto della somministrazione di B6 sulla qualità dei sogni.
Per cinque giorni a un gruppo di questi volontari sono stati somministrati 240 mg di vitamina B6, a un altro un placebo e a un terzo una preparazione mista con le vitamine del complesso B.
Il gruppo che ha ricevuto la B6 ha mostrato di ricordare più dettagli e ha riportato più contenuti rispetto ai sogni fatti, con un’incidenza molto maggiore rispetto agli altri due gruppi. Sebbene non siano state registrate modifiche di altre variabili legate al sonno, questo dato suggerisce che il gruppo B6 abbia goduto di una migliore fase Rem.
Gli Autori sono interessati a continuare le ricerche, soprattutto per approfondire il possibile rapporto tra vitamina B6 e sogni lucidi.
Bibliografia
Aspy DJ, Madden NA, Delfabbro P. Effects of Vitamin B6 (Pyridoxine) and a B Complex Preparation on Dreaming and Sleep. Percept Mot Skills. 2018 Jan.
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