Controllando i dati ottenuti è stato osservato che l’assunzione di 2-3 g al giorno di L-carnitina è stata in grado di migliorare la glicemia a digiuno e diminuire colesterolo totale, colesterolo LDL e apolipoproteine B100 e A1.

I pazienti con diabete di tipo 2, specialmente gli insulino-dipendenti o con disturbi correlati a questa patologia, sembrano essere a rischio di carenza di carnitina e questo comporta un fattore di rischio di malattie cardiovascolari e neurologiche rilevante.
Il deficit di carnitina, infatti, può ostacolare l’ingresso degli acidi grassi nella membrana mitocondriale causando sintomi quali aumento del peso, scarso tono muscolare, elevati trigliceridi nel citosol, appetito eccessivo e fluttuazioni nella glicemia.
La carnitina agisce sul controllo dell’iperglicemia migliorando la sensibilità all’insulina; inoltre aumenta l’utilizzazione periferica di glucosio nei pazienti con insulino-resistenza.

La carnitina è un derivato aminoacidico indispensabile per un corretto metabolismo lipidico e svolge un effetto protettivo antiaterosclerotico antagonizzando i processi di ossidazione delle LDL.

Bibliografia
Vidal-Casariego A et al. Metabolic of effects of L-carnitine on type 2 diabetes mellitus: systematic review and metanalysis. Exp Clin Endocrinol Diabetes. 2013.