Viviamo un’epoca in cui è facile predicar bene ma razzolare un po’ come ci pare: come viviamo le nostre relazioni familiari, tra alimentazione e tempo passato coi più piccoli? Uno studio australiano ci dà qualche consiglio.
C’è del genio dietro a questa ricerca australiana che ha voluto indagare gli effetti salutistici della relazione padre-figlio. A qualcuno può sembrare assurdo, ma il giudizio personale poco importa perché è certamente interessante la domanda: un adulto può trarre benefici per la salute quando passa molto tempo con suo figlio?
Healthy Dads Healthy Kids (HDHK) è il nome dello studio: papà sani, bimbi sani. E attenzione, perché c’è ben poco da dare per scontato!
Un nutrito gruppo di ricercatori ha raccolto 289 padri con i 306 rispettivi figli per valutare l’impatto del programma, che prevedeva lo svolgersi di sessioni pratiche e teoriche nell’arco di 12 mesi. I padri dovevano avere un BMI medio di 32, e i bambini un’età compresa tra i 4 e i 12 anni.
Lo scopo era duplice: aiutare i padri a perdere peso, sostenendoli nel loro tentativo di migliorare lo stile di vita e alimentare, diventando così un modello positivo per i loro figli. Infatti l’area prescelta, il News South Wales, è caratterizzata da un elevato tasso di obesità sia tra gli adulti che tra i bambini.
Le sessioni prevedevano una prima parte teorica in cui veniva proposto ai padri, da soli, di seguire un corso che forniva informazioni su norme alimentari e attività da svolgere coi figli: i partecipanti così ricevevano un pacchetto di strategie per facilitare una migliore scelta alimentare e di attività che coinvolgessero tutti i membri della famiglia. Il mantra principalmente veicolato era “Fai come faccio io”, e non “Fai come dico io”.
Quanto alle sessioni padre-figlio, era prevista una parte pratica, in cui il padre mostrava al figlio, coinvolgendolo, delle divertenti attività fisiche: dalle capriole in avanti, le sessioni facevano leva sul tipico stile da interazione maschile, caratteristico dei padri: creare legame spingendo a misurarsi con imprevedibili prove fisiche.
I risultati finali hanno confermato la bontà dell’intervento: i padri, nel complesso, hanno beneficiato di una perdita di peso intorno ai 4 kg, considerando che una perdita di peso di 3-4 kg è collegabile a una riduzione importante del rischio di ipertensione e sviluppo di diabete di tipo 2. Qui si apre il tema del mantenimento: i padri hanno riportato il miglioramento di diverse abitudini alimentari, come la diminuzione delle porzioni e del consumo di junk food in famiglia, identificati da subito come i punti chiave per favorire la perdita di peso in modo sistematico.
Anche il BMI è diminuito, dei grandi e dei piccoli: considerando i dati sull’obesità infantile, in vorticosa crescita, si tratta di piccoli passi che fanno ben sperare per la salute dei nostri bambini.
Gli spunti di questo studio indicano dunque che cambiare abitudini alimentari e assumere nuove strategie relazionali può far bene a tutti: vivete in una famiglia pigra, che tende al sovrappeso e passate tanto tempo in casa? Giocate insieme, giocate con frutta e verdura, cucinate… ne godrete immensamente e starete meglio: parola di scienziati!
Della serie: se non vi basta il buon senso, ci aggiungiamo il parere medico…
Bibliografia
Morgan PJ et al. Twelve-month Outcomes of a Father-Child Lifestyle Intervention Delivered by Trained Local Facilitators in Underserved Communities: The Healthy Dads Healthy Kids Dissemination Trial. Transl Behav Med. 2019 May 16, 9 (3), 560-569.