La natura ci offre innumerevoli possibilità per lenire gli stati dolorosi con efficacia. Un recente studio mostra l’azione analgesica della mirra, utilizzata sin dai tempi più antichi per curare ferite e dolori.
Il potenziale benefico della mirra (Commiphora myrrha) è noto da millenni, e confermato dai moderni approfondimenti scientifici; è molto apprezzata per il suo effetto analgesico, e un recente studio ha cercato conferme di questo su oltre 380 volontari.
Ai partecipanti, uomini e donne tra i 18 e i 60 anni, è stato chiesto di assumere un estratto di C. myrrha e valutarne l’efficacia su alcune tra le categorie di dolore più comuni: mal di testa, dolori articolari e muscolari, lombosciatalgie e crampi mestruali, dolore da febbre. Infatti, i furanodieni sono i composti biologici presenti nella mirra responsabili del suo particolare aroma e dell’azione analgesica.
I volontari hanno assunto per 20 giorni 1 capsula al giorno contenente 200 mg o 400 mg di estratto di C. myrrha (corrispondenti rispettivamente a 8 mg e 16 mg di furanodieni bioattivi) oppure un placebo.
Alla luce dei risultati ottenuti, i Ricercatori confermano che l’estratto di mirra utilizzato può rappresentare un efficace rimedio per alleviare molti stati di dolore e migliorare la qualità della vita.
Bibliografia
Germano A, Occhipinti A, Barbero F, Maffei ME. A Pilot Study on Bioactive Constituents and Analgesic Effects of MyrLiq®, a Commiphora myrrha Extract with a High Furanodiene Content. Biomed Res Int. 2017.
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