La popolazione vegana è in constante aumento: infatti, negli ultimi anni sono sempre di più le persone che decidono di nutrirsi esclusivamente di alimenti di origine vegetale per ragioni etiche, ambientali, religiose o salutistiche.
Negli Stati Uniti il 7% della popolazione si dichiara vegano mentre, secondo l’European Vegetarian Union, l’Italia registra la più elevata percentuale di vegani in Europa (circa 700.000 persone).
Una dieta basata su alimenti di origine vegetale comporta l’assunzione di grandi quantità di frutta, verdura, cereali integrali e legumi, e permette l’assunzione di nutrienti benefici, normalmente carenti in diete tradizionali, quali acidi grassi polinsaturi e fibre. Inoltre, la popolazione vegana, contrariamente a quanto si pensI, non mostra un’insufficiente apporto proteico, né la carenza di nessun specifico aminoacido.
Tuttavia, secondo due recenti studi pubblicati lo scorso febbraio, la concentrazione ematica di importanti sostanze la cui carenza è connessa con problemi neurologici, anemia e fragilità ossea, in soggetti vegani è solitamente sotto il valore limite.
In particolare, i ricercatori della Mayo Clinic raccomandano ai medici e agli operatori sanitari in genere di monitorare i pazienti vegani, aiutandoli a programmare con cura il loro regime alimentare e promuovendo un maggior consumo di vitamina B-12, ferro, EPA, DHA, calcio e vitamina D.
Bibliografia
Heather Fields, Barbara Ruddy, Mark R. Wallace, Amit Shah, Denise Millstine, Lisa Marks. How to Monitor and Advise Vegans to Ensure Adequate Nutrient Intake. The Journal of the American Osteopathic Association, 2016; 116 (2): 96 DOI: 10.7556/jaoa.2016.022
Anna-Liisa Elorinne, Georg Alfthan, Iris Erlund, Hanna Kivimäki, Annukka Paju, Irma Salminen, Ursula Turpeinen, Sari Voutilainen, Juha Laakso. Food and Nutrient Intake and Nutritional Status of Finnish Vegans and Non-Vegetarians. PLOS ONE, 2016; 11 (2): e0148235 DOI: 10.1371/journal.pone.0148235