Quando si parla di vitamina D si pensa giustamente alla salute di ossa e denti. Grazie alle ultime evidenze scientifiche, però, il discorso può essere più ampio: una review illustra gli effetti extrascheletrici della vitamina D.
I test della vitamina D e l'utilizzo di integratori di vitamina D sono aumentati notevolmente negli ultimi anni, in tutto il mondo. Recenti dati osservativi suggeriscono che circa il 40% degli europei è carente di vitamina D e il 13% lo è in forma grave.
È stato ampiamente dimostrato che una carenza di vitamina D (stabilita per valori inferiori a 50 nmol/L o 20 ng/ml) è associata ad una condizione scheletrica sfavorevole, come un aumentato rischio di fratture e perdita di massa ossea. L’obiettivo è quindi mantenere i livelli di questa vitamina maggiori di 50 nmol/L, sebbene alcuni dati suggeriscano che un soglia più alta potrebbe apportare un beneficio superiore.
È bene tener presente che una grave carenza di vitamina D pare possa aumentare di molto il rischio di infezioni e di sviluppo di altre patologie e, pertanto, deve essere evitata.
Il recettore della vitamina D è espresso in più cellule del corpo oltre alle cellule delle ossa, come quelle coinvolte nella modulazione immunitaria (cellule mononucleate, linfociti T e B attivati) o nella maggior parte degli organi del corpo, inclusi cervello, cuore, pelle, gonadi, prostata, seno e intestino. È per questa ragione che, al momento, l'impatto extra-scheletrico della carenza di vitamina D è un'area di ricerca attiva.
Quanto emerge dagli studi sulla vitamina D è chiaro: la vitamina D può avere effetti biologici ben oltre lo scheletro; grazie ai numerosi dati sui rari effetti collaterali della vitamina D e il suo margine di sicurezza relativamente ampio, la sua integrazione può essere una terapia adiuvante importante, poco costosa e sicura per molti disturbi.
Pertanto, sebbene sia importante mantenere livelli adeguati di vitamina D per una salute ossea ottimale, dobbiamo essere consapevoli che i benefici non si limitano solo a questo, andando a coinvolgere una varietà di diversi sistemi di organi.
Ciò che auspicano i ricercatori è di poter condurre ulteriori indagini per determinare il dosaggio ottimale e i livelli sierici di vitamina D che possano garantire esiti biologici positivi.
Bibliografia
• Marino R, Misra M. Extra-Skeletal Effects of Vitamin D. Nutrients. 2019;11(7):1460.
• Amrein K et al. Vitamin D deficiency 2.0: an update on the current status worldwide. Eur J Clin Nutr. 2020 Jan 20:1–16.