I risultati di un recente studio americano indicano che la somministrazione di vitamina E a pazienti affetti da Alzheimer in fase iniziale potrebbe aiutare a rallentare lo sviluppo della malattia.
Attualmente non esistono terapie efficaci contro l’Alzheimer: riuscire a prevenire o rallentarne i sintomi e la progressione è un risultato da non sottovalutare.
Nello studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association, 613 soggetti, età media 79 anni, sono stati divisi in 4 gruppi di trattamento giornaliero: 2.000 u.i. di vitamina E; 20 mg di memantina (farmaco per l’Alzheimer); 2.000 u.i. di vitamina E e 20 mg di memantina; un placebo.
Dopo poco più di 2 anni sono stati effettuati alcuni test che hanno mostrato un declino generale delle capacità cognitive e funzionali dei partecipanti.
Gli Autori hanno osservato che i soggetti che avevano ricevuto la vitamina E mostravano una significativa riduzione del declino (-19%), equiparabile a un rallentamento della progressione dei sintomi della malattia di 6 mesi.
Negli altri 3 gruppi non è stato rilevato alcun miglioramento significativo, confermando una discreta efficacia della vitamina E nell’affronto di questa patologia.
Si stima che gli italiani affetti da morbo d’Alzheimer siano circa 600mila, numero destinato ad aumentare visto l’incremento della durata media della vita.
Numerose evidenze indicano che la vitamina E possa proteggere da malattie cardiache e neurodegenerative, ictus e alcuni tipi di cancro. Sono disponibili anche dati sull’utilizzo di questa vitamina nella prevenzione della cataratta, nella steatosi epatica non alcolica, nella protezione dell’apparato riproduttivo e sui suoi potenti effetti detossificanti e protettivi a livello cutaneo.
Bibliografia
Dysken MV et al. Effect of Vitamin E and Memantine on Functional Decline in Alzheimer DiseaseThe TEAM-AD VA Cooperative Randomized Trial. JAMA. 2014.