Sapevate che un uomo, raggiunti i 50, in media mette su 13 kg? E questo anche se in molti tendono a mangiare meno in questa fase della vita. Dalla ricerca arrivano nuove ipotesi per affrontare il problema, ma non di pancia…
È noto che cominciare a perdere peso e avviare un’attività fissa da mantenere fedelmente è molto più difficile a partire dai 30-40 anni; inoltre, allenarsi dà meno soddisfazioni di quanto accadesse fino a qualche anno prima.
L’équipe scientifica del National Institute of Health (USA) sostiene di aver identificato i cambiamenti biologici che provocano questo aumento di peso legato all’età. In studi su animali gli scienziati hanno scoperto che un enzima, noto come DNA-PK (proteina chinasi DNA-dipendente) rallenta il metabolismo, rendendo i grassi più difficili da bruciare.
L’équipe ha scoperto che in topi e scimmie non si rileva un’attività particolare del DNA-PK, fino al raggiungimento della mezza età: è da quel periodo che l’attività dell’enzima ha un picco.
La domanda sorge spontanea: bloccare l’attività di questo enzima permette di bruciare più grassi? Per rispondere, gli studiosi hanno utilizzato un farmaco con questa capacità su alcuni topi obesi di mezza età: sottoposti a una dieta ad alto contenuto di grasso, quando assumevano il farmaco non aumentavano di peso; negli stessi soggetti è migliorato anche il livello di forma fisica.
Come afferma uno degli Autori, siamo abituati a ricondurre l’aumento di peso dell’età matura ad una scarsa pratica fisica, a stili di vita scorretti o, peggio, alla mancanza di forza di volontà; niente di tutto ciò, secondo gli studiosi: i risultati mostrano che si tratta di un programma genetico, portato avanti dall’iperattività di un enzima che promuove l’aumento di peso e la diminuzione di capacità fisica.
Bibliografia
Park SJ et al. DNA-PK promotes the mitochondrial, metabolic, and physical decline that occurs during aging. Cell metab. 2017 May.