Quanto sono aggiornati gli specialisti sul rapporto tra alimentazione e salute mentale? Una recente pubblicazione ha svolto un sondaggio a partire proprio da questa domanda, intervistando professionisti da 52 Paesi nel mondo.
Negli ultimi anni la salute mentale si è aggravata in tutto il mondo, e sono i più giovani a manifestare il maggior disagio (secondo l’OMS, il 10-20% dei bambini ed adolescenti soffre di disturbi mentali).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dà l’allarme su questo aumento esponenziale, che grava col suo peso sugli aspetti umani, sociali ed economici di tutti i Paesi, oltre a rappresentare un grosso problema di sanità pubblica – comporta il 4,2% dei costi pubblici.
Proprio per questo l’OMS sollecita azioni di prevenzione, oltre che di cura, dei disturbi mentali. Infatti prevenzione e promozione si fondano sulla consapevolezza e la capacità di lettura dei segni premonitori e dei sintomi.
Gli aspetti coinvolti nello sviluppo di un disturbo mentale sono molti. Allo stesso modo, la prevenzione coinvolge tutti gli ambiti sociali, e pertanto richiede una politica integrata che possa intervenire in modo adeguato in tutti i livelli della società (fonte Raccomandazioni OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – sulla salute mentale).
Sebbene molti Paesi stiano facendo grandi passi in questa direzione, l’OCSE riferisce dati allarmanti, di cui si riporta il più significativo: alcuni Stati possono contare uno o meno psicologi ogni 10.000 abitanti.
Si tratta dunque di trovare il modo per creare strumenti e contesti virtuosi atti a prevenire e fare informazione.
Gli interventi nutrizionali mostrano effetti benefici sulla sintomatologia di alcuni disturbi mentali e sulle più comuni problematiche di salute, e la letteratura può offrire numerosi esempi su varie condizioni di salute.
Mancano però studi che valutino la competenza nutrizionale degli specialisti che si occupano di salute mentale: nel presente studio si valuta questo aspetto in specialisti da 52 diversi Paesi.
Sono stati elaborati sondaggi accurati per dare una valutazione agli aspetti che riguardavano la conoscenza personale in materia di nutrizione in generale, di educazione nutrizionale, delle opportunità di studio e la tendenza a consigliare integratori o prescrivere diete specifiche nella pratica clinica.
Hanno preso parte all’indagine 1.056 soggetti, di cui: 354 psichiatri, 511 psicologi, 44 psicoterapeuti e 147 professionisti della salute mentale in formazione.
Ecco i principali dati raccolti:
- Tutti i partecipanti riportavano che gli individui con disturbi mentali seguivano un’alimentazione scorretta in confronto alla popolazione generale.
- La maggioranza degli psichiatri (74,2%) e degli psicologi (66,3%) ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna istruzione in ambito nutrizionale.
- Ciononostante, molti di loro usava approcci alimentari: il 58,6% raccomandava integratori, il 43,8% suggeriva specifiche strategie alimentari ai loro pazienti.
- Gli integratori raccomandati con più frequenza erano: vitamina D (446), vitamina B12 (414), omega-3 (364), probiotici (328), acido folico (319) e vitamina B6 (314). Poco più del 15% dei partecipanti suggeriva principi attivi meno ‘classici’, come il 5-HTP.
- Le diete maggiormente indicate? La Dieta Mediterranea (210) e quella in riferimento alle indicazioni nazionali (202). Quelle meno indicate, invece, la vegana (17) e la dieta Glyx (15).
- Solo lo 0,8% dei partecipanti ha valutato la loro educazione nutrizionale come ‘molto buona’.
- Quasi tutti (il 92,9%) hanno affermato che vorrebbero approfondire la conoscenza della Psichiatria nutrizionale.
Questo studio si propone come un primo passo per fare il punto e sensibilizzare sulla mancanza di una cultura nutrizionale nell’ambito degli specialisti di salute mentale.
Considerando i costi della salute mentale, costantemente in crescita, secondo i Ricercatori è cruciale migliorare la formazione e i curricula del personale coinvolto con moduli sulla psichiatria nutrizionale, per poter costruire interventi di prevenzione sempre più efficaci e sostenibili.
Bibliografia
Mörkl S et al. 'An Apple a Day'?: Psychiatrists, Psychologists and Psychotherapists Report Poor Literacy for Nutritional Medicine: International Survey Spanning 52 Countries. Nutrients. 2021 Mar 2;13(3):822.