Sebbene i pareri (anche scientifici) siano molti e tra loro divergenti, non esiste una durata ideale del sonno notturno: è genericamente definita come tale la quantità di ore che permette all’individuo di svegliarsi sentendosi riposato e in grado di svolgere le sue mansioni durante il giorno.

Inoltre, si parla di buon sonno più per la sua qualità che per la sua durata, e nella letteratura degli ultimi decenni è emerso che questo aspetto si sta notevolmente deteriorando.

I disturbi del sonno, sempre più diffusi, sono caratterizzati da insoddisfazione cronica relativamente a qualità e durata del sonno.

Secondo il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders 5th edition (DSM-5), il disturbo del sonno è un disturbo soggettivo in cui devono lamentarsi difficoltà a cominciare e a mantenere il sonno, oppure risvegli di primo mattino almeno 3 volte a settimana per 3 mesi, insieme ad affaticamento durante la giornata, deficit cognitivi o sbalzi d’umore.

Trattandosi di uno stato cronico, di norma si preferisce evitare la via farmacologica: sono molti gli estratti vegetali che si stanno mostrando efficaci nella regolazione del sonno.

Tra questi, negli ultimi anni la Withania somnifera, anche nota come ashwagandha, sta destando curiosità per il suo ruolo nell’insonnia.

È utilizzata da centinaia di anni nella tradizione ayurveda, e la letteratura ha confermato che le sue radici sono ricche in molecole bioattive, particolarmente i withanolidi, che sono responsabili delle sue proprietà medicinali.

In particolare, le sono riconosciute proprietà tonico-adattogene, tonico per la stanchezza fisica e mentale, oltre a contribuire al rilassamento e al benessere mentale e alle naturali difese dell’organismo.

È stata recentemente condotta una metanalisi sugli studi clinici disponibili in letteratura per determinare l’effetto dell’estratto di ashwagandha nel sonno.

A quanto emerso,  gli effetti dell’estratto di ashwagandha sul sonno sono stati più rilevanti nei sottogruppi di adulti diagnosticati con insonnia, quando trattati con un dosaggio di ≥600 mg/die, per un periodo di ≥8 settimane.

L’assunzione di estratto di ashwagandha ha inoltre contribuito a migliorare l’attenzione mentale e i livelli di ansia, in assenza di significativi effetti indesiderati.

Nelle conclusioni, gli Autori sottolineano che sarebbe importante avere ulteriori dati per sapere se il consumo di ashwagandha è sicuro anche a lungo termine.

 

Bibliografia
Cheah KL, Norhayati MN, Husniati Yaacob L, Abdul Rahman R. Effect of Ashwagandha (Withania somnifera) extract on sleep: A systematic review and meta-analysis. PLoS One. 2021 Sep 24;16(9):e0257843.