Sono microbi che sollevano l’umore, e la psichiatria potrebbe giovarne non poco. Entriamo nel mondo degli psicobiotici, termine coniato da Ted Dinan e John Cryan nel 2013, pionieri nella ricerca sull’asse intestino-cervello.
Sebbene il nome possa suonare sinistro, gli psicobiotici sono semplicemente microbi in grado di risollevare l’umore e diminuire l’ansia.
Sono diversi i trattamenti proposti alle persone con depressione, soprattutto farmaci che agiscono riequilibrando i neurotrasmettitori che le cellule del cervello usano per comunicare tra loro. Anche la terapia cognitivo comportamentale è diffusamente praticata, con ottimi risultati.
Tra gli innumerevoli fattori che possono contribuire a sviluppare depressione e ansia, negli ultimi anni sta emergendo con sempre maggior chiarezza che anche l’asse intestino-cervello può svolgere un ruolo significativo.
In particolare, la permeabilità intestinale – cosiddetta “sindrome dell’intestino gocciolante”, o leaky gut –è un fenomeno che lascia entrare tossine e batteri nel sistema circolatorio. Quando ciò avviene, il cuore pompa questi patogeni in ogni organo del corpo, cervello incluso.
La barriera emato-encefalica ha la funzione di mantenere lontani dal cervello i patogeni. Eppure, quando si soffre di permeabilità intestinale, la barriera può essere superata creando una sorta di “permeabilità encefalica”. In casi estremi, questa condizione può portare a una infiammazione cerebrale che può disturbare profondamente l’individuo, provocando ansia, confusione, allucinazioni e cambiamenti di personalità.
Quest’infiammazione può anche portare a depressione e ansia. La comorbidità di depressione e permeabilità intestinale è del 75%. Se si manifesta come una depressione “ordinaria”, la causa è l’intestino e non il cervello: ecco quanto è importante l’asse intestino-cervello.
Una straordinaria serie di esperimenti ha chiarito che la depressione si può trasmettere trasferendo i microbi.
Sono ancora molte le cose da chiarire dal punto di vista del meccanismo d’azione che collega il leaky gut al rischio di leaky brain, ma intanto una cosa è certa: garantirsi il giusto apporto di psicobiotici può essere semplice, è sufficiente mangiare più fibre e fermenti.
Come? Consumare yogurt senza zucchero, e altri alimenti fermentati come crauti e verdure fermentate, è efficace per nutrire la mucosa intestinale. E poi non farsi mancare le fibre alimentari, oltre a evitare junk food e zuccheri raffinati, che supportano i microbi patogenici che possono portare a sviluppare la permeabilità intestinale.
Per fare il punto: i Ricercatori non vogliono certo affermare che tutte le problematiche psicologiche sono riconducibili alla salute intestinale. È però acclarato che gli psicobiotici si stanno cominciando a imporre come un’alternativa promettente e con meno effetti indesiderati della terapia farmacologica.
Bibliografia
Anderson SC. Psychobiotics: A Revolution in Psychiatry. Psych Today. Jan 19, 2021.