Molte delle sostanze utilizzate per la produzione degli imballaggi alimentari e per la loro conservazione potrebbero avere effetti potenzialmente dannosi.
Sebbene l’utilizzo di queste sostanze sia regolato, non sappiamo con certezza gli effetti derivanti da un loro contatto quotidiano, anche se in piccole dosi.
Gli studiosi che hanno redatto l’articolo ipotizzano che l’esposizione a queste sostanze, a partire dal grembo materno e lungo tutto il corso della vita, possa influenzare negativamente la salute umana per tre ragioni importanti.
La prima è che alcuni agenti chimici, anche se legalizzati (come la formaldeide utilizzata per bottiglie, piatti di plastica ecc.), provocano il cancro.
Inoltre alcuni composti, come bisfenolo e triclosan, possono causare alterazioni ormonali (riduzione della fertilità maschile, malformazioni nei feti, accumuli nell'organismo a carico di fegato e reni).
Un terzo fattore da considerare è che le sostanze utilizzate nella manifattura degli imballi alimentari sono oltre 4.000 e che la routine tossicologica di controllo non è in grado di monitorare i potenziali cambiamenti cellulari causati dalla contaminazione.
Visto il livello endemico di esposizione (praticamente tutta la popolazione ne è soggetta), gli Autori auspicano che siano fatti tutti gli sforzi possibili affinché il gap sulla conoscenza degli effetti degli imballaggi alimentari sulla salute sia presto colmato.
Bibliografia
Muncke J, Peterson Myers J, Scheringer M, Porta M. Food packaging and migration of food contact materials: will epidemiologists rise to the neotoxic challenge? J Epidemiol Community Health doi:10.1136/jech-2013-202593.