Disturbi dello sviluppo cerebrale come autismo, disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD), dislessia e altri problemi cognitivi colpiscono milioni di bambini nel mondo, con un tasso in evidente crescita.
L’esposizione a sostanze chimiche è considerata tra le cause conosciute di questo incremento.
Una rassegna pubblicata su The Lancet Neurology, realizzata da studiosi del Mount Sinai Hospital di New York e della Harvard School of Public Health di Boston, documenta un aumento del numero delle sostanze chimiche come una causa riconosciuta nei disturbi del neurosviluppo.
Nel 2006 gli Autori di questo studio avevano redatto un’altra rassegna identificando 5 nuovi agenti chimici industriali ad azione neurointossicante per lo sviluppo (da aggiungere ad altre 201 già presenti): piombo, metilmercurio, bifenili policlorinati, arsenico e toluene.
Da allora gli studi epidemiologici hanno classificato altri 6 neurointossicanti (manganese, fluoruro, clopirifos etile, diclorodifeniltricloroetano (DDT), tetracloroetilene ed polibrominato difenile).
A tale proposito, gli Autori dello studio auspicano azioni preventive che prevedano la riduzione dell’esposizione ai composti tossici e strategie di protezione multiple.
Bibliografia
Philippe Grandjean, Philip J Landrigan. Neurobehavioural effects of developmental toxicity. Lancet Neurol 2014 February 15.
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