La ricerca si concentra da sempre sui rischi dei cambiamenti climatici per la salute umana. Dati alla mano, molti obiettivi raggiunti negli ultimi 50 anni dalla medicina sarebbero stati vanificati dai cambiamenti climatici in atto.
Questa esposizione dannosa si concretizza in diversi modi – dalle ondate di calore all’inquinamento atmosferico – che possono sfociare in problematiche di varia natura, come malattie infettive, malnutrizione, migrazioni forzate e conflitti… L’impatto di questi fenomeni varia a seconda della posizione geografica e si basa su aspetti biologici, sociali ed economici: tutti punti vulnerabili proprio come la natura stessa dei rischi climatici.
Questa review ha raccolto sinteticamente i dati che documentano quale sia la correlazione tra alcuni fattori di rischio per la salute e il clima.
Le più recenti ricerche indicano che le ondate di calore possono influenzare le capacità cognitive; la piovosità estrema può contribuire all’aumento di contaminazione da liquami nelle città; il rialzo generale delle temperature produce un pericoloso inquinamento atmosferico da ozono; gli incendi, infine, portano con loro molteplici e gravi conseguenze alla salute umana.
È sempre più chiaro che il cambiamento climatico è reale e sta già accadendo: per questo bisogna trovare le giuste strategie per attenuarne gli effetti.
Stando alle stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre 7 milioni di persone muoiono prematuramente ogni anno per le conseguenze dell’inquinamento, per lo più collegabili proprio alle emissioni di gas serra; inoltre, l’obesità e molte patologie croniche sono in netto aumento in tutto il mondo, e la ricerca ipotizza che circa 5,3 milioni di morti all’anno siano attribuibili allo stile di vita sedentario favorito e ‘imposto’ dai trasporti: facili da usare e molto inquinanti.
I Ricercatori ribadiscono quindi che un’energia più pulita può concorrere alla riduzione del cambiamento climatico e, contemporaneamente, salvare molte vite messe in pericolo dall’inquinamento. Non solo: questo ridurrebbe anche l’incidenza di tutte le malattie non trasmissibili, correlate a inattività fisica (obesità, diabete, malattie cardiache, cancro).
Certamente si tratta di un tema che attraversa in modo consistente tutti gli aspetti della nostra contemporaneità, ma comunque gli Autori si augurano che le iniziative per ridurre la velocità di questi cambiamenti non tardino: alle azioni pratiche affiancano la necessità di un’adeguata formazione dei lavoratori della sanità pubblica.
Bibliografia
Patz JA, Thomson MC. Climate change and health: Moving from theory to practice. PLoS Med. 2018 Jul 31.
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