Tra i fitoestrogeni maggiormente studiati emergono gli isoflavoni, le cui azioni benefiche per la salute della donna in menopausa sono ben documentate da studi clinici. Ma le loro proprietà sono numerose e una review le descrive.
I fitoestrogeni, composti simili agli estrogeni, derivano dalle piante e sono strutturalmente simili all’estradiolo endogeno. Quattro composti fenolici classificati come fitoestrogeni sono gli isoflavoni, gli stilbeni, i cumestani e i lignani e tra questi i più studiati sono gli isoflavoni, che possiamo trovare nei semi di soia, la loro fonte più importante.
Secondo le evidenze scientifiche, la quantità di isoflavoni necessaria per dare effetti sulla salute varia tra 40 e 70 mg/die.
Ben noti sono i benefici sui processi riproduttivi, in particolare della donna. La genisteina, per esempio, uno dei costituenti degli isoflavoni, ha dimostrato di poter stimolare la sintesi del progesterone nelle ovaie, la produzione di estradiolo e la maturazione degli oociti. Tra gli effetti dei fitoestrogeni maggiormente studiati vi è poi la capacità di controllare i sintomi clinici della menopausa, causati da una riduzione nella produzione endogena di estrogeno. La somministrazione di 100 mg di isoflavoni/die ha infatti dimostrato di ridurre i sintomi vasomotori caratteristici (vampate, sudorazioni, insonnia, …).
Ma parecchi studi hanno rivelato altri effetti protettivi dei fitoestrogeni, tra cui quelli nei confronti delle malattie cardiovascolari. La genisteina ha dimostrato di ridurre il colesterolo totale e i fitoestrogeni in generale di migliorare la funzione cardiaca. E ancora, gli isoflavoni possono ridurre l’ipertensione attraverso un effetto di vasodilatazione.
Un altro beneficio dei fitoestrogeni si riscontra nel controllo del peso corporeo: possono aumentare la massa magra e ridurre l'accumulo di grasso, inibendo il ciclo di vita degli adipociti. Un’integrazione di isoflavoni a lungo termine può anche ridurre il tessuto adiposo viscerale e la concentrazione di leptina sierica, ormone che regola l’appetito.
In ambito cognitivo, invece, l’interazione tra i fitoestrogeni e i recettori degli estrogeni apporta un’influenza positiva, con azione antiossidante e di neuroprotezione che riduce il rischio dello sviluppo di Alzheimer.
Altri benefici dei fitoestrogeni sono poi stati evidenziati per la salute della pelle, con azione antiaging: questi composti sono in grado di aumentare la vascolarizzazione della pelle, la sua proliferazione, e proteggono la pelle da stress ossidativo e morte cellulare.
Alcuni studi parlano di effetti positivi dei fitoestrogeni anche sulla salute ossea, ma con risultati non ancora del tutto consistenti.
In conclusione, utilizzare i fitoestrogeni per controllare i sintomi della menopausa è certamente vantaggioso, ma ricordiamoci che la loro azione può apportare benefici in altre numerose problematiche.
Bibliografia
Desmawati D, Sulastri D. Phytoestrogens and their Health Effect. Open Access Maced J Med Sci. 2019 Feb 15.
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