La perdita di qualità e densità ossea si può verificare prima e dopo la menopausa, come anche in altre condizioni legate all’invecchiamento. Questa recente review discute le opzioni di integrazione principali per preservare lo scheletro, dalle più riconosciute (calcio e vitamina D) alle più promettenti (K2 e magnesio).
Nella ricerca sono stati inclusi studi controllo randomizzati, review, metanalisi in cui si valutava la somministrazione di calcio, vitamina D, K2 e magnesio relativamente a densità minerale ossea, qualità ossea, rischio fratture e forza muscolare in popolazione adulta, contribuendo perciò al mantenimento della salute scheletrica.
Nella presente review sono riassunti i dati più recenti che riguardano proprio il ruolo dell’integrazione di questi principi attivi nella prevenzione delle fratture legate all’età e alla perdita muscolare.
Dal momento che l’integrazione con calcio e vitamina D è già da tempo alla base della gestione dell’osteoporosi, dedichiamo un po’ di spazio in più a vitamina K2 e magnesio: risultano entrambi coinvolti attivamente nel metabolismo osseo, ma sono meno gli studi disponibili.
Dai dati, è emerso che l’integrazione di vitamina K2 può contribuire al miglioramento della qualità ossea e ridurre il rischio di frattura in pazienti con osteoporosi, con il potenziale effetto di rinforzare l’efficacia di calcio e vitamina D.
La vitamina K2 è un composto liposolubile, noto anche come menachinone, e la sua assunzione è riconosciuta come sicura ed efficace per la gestione di perdita ossea. In uno degli studi riproposti, sono stati somministrati 100 mcg/die di vitamina K2 combinata a 800 mg/die di calcio e 400 u.i. di vitamina D3. I risultati hanno messo in evidenza un significativo effetto protettivo nei confronti della densità ossea nella zona lombare dei 173 partecipanti, suddivisi in due gruppi.
Il magnesio, universalmente riconosciuto come uno dei più importanti elementi del nostro organismo, è presente per il 50-60% nel tessuto osseo. La prima cosa da sapere è che una carenza di magnesio può direttamente compromettere la salute ossea e influenzare negativamente anche quella muscolare. Inoltre, dato ormai acclarato e di importante divulgazione, la dieta occidentale può aumentare il rischio di ipomagnesiemia, con una serie di conseguenze dannose per la salute umana.
Per quanto concerne l’azione del magnesio nella salute muscolo-scheletrica, le evidenze sono ancora poche ma interessanti. Uno degli studi (prospettico e di coorte) riportati si è concentrato su oltre 73mila donne in post menopausa, con l’obiettivo di valutare il ruolo del magnesio sul rischio di fratture e alterazioni della densità ossea: le donne che assumevano >422,5mg/die di magnesio mostravano una densità ossea maggiore rispetto a chi ne assumeva una quantità giornaliera minore.
Gli Autori concludono ribandendo quanto sia fondamentale che vengano portati avanti nuovi studi per determinare con maggior precisione il ruolo di magnesio e vitamina K2 nell’ambito della salute ossea. Altre aspetto, non meno importante, è individuare quali siano gli elementi che lavorano con maggior sinergia tra loro.
Capozzi A, Scambia G, Lello S. Calcium, vitamin D, vitamin K2, and magnesium supplementation and skeletal health. Maturitas. 2020 Oct;140:55-63.