Gli ultimi dati disponibili ci informano che circa l’80% della popolazione mondiale ha almeno due gravi episodi di mal di schiena nell’arco della sua vita.

Nel nostro Paese ne soffrono circa 15 milioni di persone. Purtroppo si può ipotizzare che i numeri aumenteranno nel breve periodo, considerando l’aumento esponenziale di sovrappeso e obesità che risultano tanto correlati con questo tipo di disturbi.

Ecco un’interessante rassegna, tutta da leggere per chi ama la fitofarmaceutica, che studia in maniera approfondita l’efficacia dell’artiglio del diavolo (Harphagophytum procumbens).

L’autore ha esaminato quasi 700 studi condotti in un arco temporale di oltre 55 anni, 50 dei quali clinici.

L’indicazione principale è relativa ai disturbi degenerativi delle articolazioni e al dolore lombare.

Le sperimentazioni hanno utilizzato diversi tipi di formulazioni, con dosaggi variabili dai 30 ai 100 mg/die, con la possibilità di raggiungere buoni risultati con 50 mg.

Tutti gli studi clinici, a parte poche eccezioni, hanno mostrato miglioramenti, alcuni dei quali realmente significativi. È stata osservata, infatti, la riduzione del dolore, l’aumento della mobilità, un minor ricorso agli antinfiammatori (in alcuni casi la totale cessazione).

Buoni risultati sono stati ottenuti anche associando l’artiglio del diavolo ad altri composti quali bromelina, curcuma, glucosamina solfato e collagene.

 

Bibliografia
Thomas Brendler. From Bush Medicine to Modern Phytopharmaceutical: A Bibliographic Review of Devil’s Claw (Harpagophytum spp.). Pharmaceuticals (Basel). 2021 Jul 27;14(8):726.