L’osteoartrite, una fra le malattie croniche più diffuse al mondo, in Italia colpisce circa 5 milioni di persone e rappresenta probabilmente la principale causa di disabilità. Considerando che questa patologia tende ad aumentare con l’avanzare dell’età, si prevede una sua crescita esponenziale nei prossimi anni e, di conseguenza, anche della spesa socio-sanitaria. 

Per i pazienti obesi o in sovrappeso la riduzione del peso, associata ad attività fisica, resta un fattore imprescindibile per il corretto approccio di questa malattia. L’eccesso di adiposità sembra incidere in maniera rilevante in particolare nell’artrosi della mano e del ginocchio.

L’associazione tra la sindrome metabolica, il diabete di tipo 2 e il rischio o la progressione dell’osteoartrite può giustificare il beneficio ottenuto dalla modificazione del tipo di lipidi consumati con la dieta. Questo effetto, in particolare, è stato attribuito a un aumento del consumo di omega-3, da pesce o da integratori a base di olio di pesce.

È stato osservato, inoltre, un legame rilevante tra osteoartrite e aumento del colesterolo, constatando buoni effetti clinici con l’utilizzo di statine per favorire la riduzione del colesterolo.

I soggetti con osteoartrite, inoltre, dovrebbero monitorare i livelli di alcuni micronutrienti come la vitamina K, che ha un ruolo importante nella mineralizzazione delle ossa e delle cartilagini.
Altre indicazioni riguardano gli effetti benefici di antiossidanti e delle vitamine A, C, E e, soprattutto, D.

Bibliografia
Sally Thomas, Heather Browne, Ali Mobasheri, and Margaret P. Rayman. What is the evidence for a role for diet and nutrition in osteoarthritis? Rheumatology 2018;57:iv61_iv74.

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