La fitoterapia è sempre più suggerita come affiancamento alle normali terapie cliniche, per molti disturbi. Scopriamo di più sul potenziale ruolo dell’olio di cumino nella prevenzione cardiovascolare.
Le malattie cardiovascolari sono una problematica diffusa in tutto il mondo. Per diminuirne la gravità, sarebbe sufficiente poter tenere sotto controllo alcuni fattori di rischio come sovrappeso e obesità.
Stando ai dati dell’OMS, oltre 1,9 miliardi di adulti erano sovrappeso nel 2016, e di questi 650 milioni erano obesi.
Nel nostro Paese 25 milioni di italiani sono in sovrappeso o obesi: il 46% sono adulti, il 24% under 18. Le donne hanno un tasso di obesità inferiore (9.4%) rispetto agli uomini (11.8%), mentre al sud Italia 1 bambino su 3 e 1 adolescente su 4 sono sovrappeso.
L’obesità è spesso predittrice di molte malattie, incluse quelle cardiovascolari. Inoltre, aumentati livelli insulinici e resistenza all’insulina, come anche iperlipidemia, pressione alta e aterosclerosi risultano associate a una maggior prevalenza di obesità, specificamente con l’obesità addominale.
Tra gli approcci terapeutici per il trattamento dell’obesità e la prevenzione delle comorbidità ad essa correlate, negli ultimi decenni ha guadagnato un crescente interesse la fitoterapia, come metodo naturale e sicuro.
La Nigella sativa è una pianta della famiglia delle Ranunculaceae comunemente nota con il nome di cumino nero.
Sono stati ipotizzati molti utilizzi terapeutici del cumino nero, come effetti di riduzione del peso e ipolipidemizzanti, in virtù delle sue caratteristiche antidiabetiche, antinfiammatorie e antiossidanti.
Lo scopo di questo studio è stato verificare l’effetto dell’olio di Nigella s. sui fattori di rischio cardiovascolari.
È stato quindi reclutato un campione di donne sane, obese e sovrappeso, che hanno ricevuto 2000 mg al giorno di olio di Nigella s. o un placebo, per 8 settimane.
A tutte le partecipanti è stata consegnata una dieta isocalorica, e sono stati misurati pressione sanguigna, profilo lipidico, indice aterogenico ed enzimi epatici.
È stata eseguita la procedura pkcross per le analisi statistiche, tramite il software Stata, ed è stato valutato il d di Cohen per valutare l’insieme di tutti i risultati raccolti e per misurare la portata degli effetti.
Dai dati raccolti e analizzati, è emerso che per tutte le partecipanti che hanno assunto olio di cumino è aumentato il colesterolo delle lipoproteine ad alta densità, mentre sono diminuiti il colesterolo delle lipoproteine a bassa densità, il rapporto TC/HDL-C (come indice aterogenico), la transaminasi glutamico-ossalacetica e la pressione sistolica. Non sono stati rilevati effetti sulla pressione diastolica.
Nelle conclusioni gli Autori sottolineano che il generale miglioramento dei fattori di rischio cardiovascolari ha mostrato gli effetti benefici dell’integrazione di olio di cumino in adulti obesi.
L’équipe dunque auspica che vengano pubblicati altri studi su diversi gruppi di popolazione, così da poter chiarificare con precisione gli effetti della nigella e valutarne l’affiancamento come terapia complementare per modulare i fattori di rischio cardiovascolari in soggetti sovrappeso o obesi.
Bibliografia
Razmpoosh E et al. The effect of Nigella sativa supplementation on cardiovascular risk factors in obese and overweight women: a crossover, double-blind, placebo-controlled randomized clinical trial. Eur J Nutr. 2021 Jun;60(4):1863-1874.