Con l’arrivo della brutta stagione, la condizione maggiormente diffusa, senza distinzioni geografiche o anagrafiche, è senz’altro il raffreddore comune. Si tratta, infatti, della causa principale di malattia e di visite mediche nei paesi ad alto reddito, e la prima causa di assenza dal lavoro e da scuola. Il peso economico del raffreddore comune, riporta lo studio, è paragonabile a quello dell’infarto o dell’ipertensione.

Tra gli studi riportati si può leggere che in media un dosaggio di 1 g al giorno di vitamina C accorcia la durata del raffreddore negli adulti di circa il 6%, nei bambini del 17%; 2 g al giorno, invece, riducono il periodo di raffreddore del 21% negli adulti e del 26% nei bambini. Sinteticamente, un maggior dosaggio aumenta l’effetto benefico della vitamina C.

In diversi studi si riporta che 1 g al giorno di vitamina C ha alleviato le complicazioni del raffreddore comune: sono documentate diminuzioni fino all’89% di attacchi d’asma e di iperreattività bronchiale nei pazienti non asmatici.

Sebbene la vitamina C sia abbondantemente consumata e la sua integrazione caldeggiata, l’autore della review auspica ulteriori e più specifici approfondimenti clinici sul ruolo della vitamina C nelle infezioni.

Bibliografia
Hemilä H. Vitamin C and Infections. Nutrients. 2017 Mar 29;9(4).