Una recente rassegna ha analizzato il ruolo dei minerali e degli elementi traccia nell’attività fisica e nella performance atletica. Infatti, circa il 50% degli sportivi riferisce di consumare integratori a base di tali sostanze.
In generale, un apporto insufficiente di minerali ed elementi traccia è associato a condizioni quali diabete, malattie cardiovascolari e renali, invecchiamento e rischio di fratture.
La loro presenza è richiesta per permettere centinaia di processi biologici e la loro carenza può influenzare negativamente la performance atletica.
Nella pratica atletica queste sostanze servono per lo stoccaggio/utilizzazione dell’energia, il metabolismo delle proteine, l’infiammazione, il trasporto dell’ossigeno, il battito cardiaco, il metabolismo osseo e la funzione immunitaria.
Realizzata da studiosi irlandesi, la rassegna ha esaminato 128 studi che hanno totalizzato 3643 atleti partecipanti, di cui 1387 erano donne.
Tra gli elementi valutati (ferro, calcio, magnesio, fosforo, sodio, boro, selenio, cromo), ferro e magnesio hanno avuto i migliori riscontri, con studi di buona qualità e affidabilità.
Il ferro (Fe) è il minerale maggiormente studiato nella pratica sportiva e atletica. La carenza da Fe non anemica e l’anemia sono condizioni comuni in tutti i livelli di prestazione atletica e influiscono sulle capacità fisiologiche, in particolare quelle femminili.
È stato più volte dimostrato in numerosi sport che la carenza di ferro, con o senza anemia, può essere ridotta in seguito alla sua integrazione.
Il magnesio (Mg) è l’altro minerale del quale è stata evidenziata l’importanza. Sono sempre più numerose le evidenze scientifiche che indicano il suo ruolo per il mantenimento della massa muscolare, la potenza e i marker di infiammazione.
Lo sport influenza il metabolismo del Mg con un’alternanza di risposte, a seconda dell’intensità dell’esercizio fisico. A fronte di adeguate riserve di Mg e in condizioni di bassa domanda fisiologica, il magnesio viene rilasciato nella circolazione, presumibilmente dal muscolo, ma non necessariamente utilizzato. Mentre se le scorte sono inadeguate, per soddisfare il bisogno in condizioni di stress fisiologico, i livelli di Mg in circolo diminuiscono, evidenziando il ruolo vitale del magnesio nel metabolismo muscolare.
Il magnesio, negli studi osservati in questa rassegna, ha apportato miglioramenti in alcuni marker funzionali della performance atletica, nella forza neuromuscolare, nelle IL-6 (interleuchine, marker infiammatori), nel livello di cortisolo e in parametri immunitari quali conta degli eritrociti, percentuale dei neutrofili e dei linfociti.
La rassegna conclude indicando che le attuali evidenze cliniche suggeriscono un dosaggio di magnesio giornaliero di 300-500 mg, per un breve periodo di somministrazione (1-4 settimane), per ottenere un’influenza positiva sulle misure funzionali dinamiche, performance muscolare e infiammazione indotta dall’esercizio, stati infiammatori, danno del DNA, cortisolo e marker immunitari. Per quanto riguarda il ferro, invece, un dosaggio giornaliero appropriato (per soggetti con carenza non anemica) è di 15-60 mg al giorno, per più di sei-otto settimane.
Bibliografia
Heffernan SM et al. The Role of Mineral and Trace Element Supplementation in Exercise and Athletic Performance: A Systematic Review. Nutrients. 2019 Mar 24;11(3).
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