Viviamo in una società obesogenica: il progresso ci fa fare sempre meno fatica e ci induce a far poco movimento, accumulando massa grassa. Dalla ricerca arrivano conferme sul ruolo del tè verde come elemento anti-obesogenico.
La letteratura scientifica più recente conferma un dato piuttosto sconfortante: l’obesità, come il diabete, è tra le maggiori sfide di salute pubblica in tutto il mondo. La sua incidenza è cresciuta drammaticamente negli ultimi decenni: la composizione nutrizionale è progressivamente diventata obesogenica (termine coniato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per definire le società occidentali), cioè di norma si fa poco esercizio a fronte di un’eccessiva assunzione di calorie.
Altro dato tristemente noto, l’obesità è associata ad altre malattie mortali come dislipidemia, steatosi epatica, problematiche cardiache e cardiovascolari, diabete di tipo 2 ed alcuni tipi di cancro.
Sono numeri pazzeschi: quasi 2 miliardi di adulti sopra i 18 risultano sovrappeso, e oltre 650 milioni sono obesi. Stando ai dati 2018 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, come se non bastasse, l’obesità rappresenta un peso finanziario molto gravoso per i servizi sanitari.
Prevenzione e cura dell’obesità sono diventate tra le parole chiave delle sfide della società moderna.
Negli anni più recenti, sono aumentate le evidenze scientifiche che attestano come l’assunzione di polisaccaridi naturali possa rappresentare una strategia nutrizionale proprio nella prevenzione dell’obesità. La presente review ha passato al setaccio la letteratura disponibile per offrire a tutti un punto di lettura sintetico di uno degli estratti più celebrati in questo ambito: il tè verde.
I polisaccaridi del tè (TPS) sono considerati tra i principali costituenti bioattivi, presenti nelle foglie e nei boccioli della sua pianta, la Camelia sinensis L. Sono sempre più numerosi gli studi che dimostrano come i TPS siano efficaci nel ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2, obesità, e altri disturbi metabolici. Eppure, il meccanismo di azione responsabile delle attività antiobesogenica e antitiabetica resta poco chiaro.
È proprio per far luce sui meccanismi cellulari e fisiologici che è stata redatta questa review, a evidenziare gli effetti antidiabetici ed antiobesogenici, inclusi quelli antiossidanti e antinfiammatori, l’inibizione degli enzimi digestivi, la prevenzione dell’assorbimento di macronutrienti e l’espressione genica e proteica.
Inoltre, sono qui discusse anche le funzioni gastrointestinali dei TPS e il ruolo del microbiota nella prevenzione e nella cura delle patologie metaboliche.
La speranza degli Autori è quella di fornire un contributo per rinforzare la conoscenza degli effetti salutistici dei TPS nella comunità scientifica, per stimolare ulteriori ricerche nell’ambito dei disturbi metabolici.
Bibliografia
Chen G, Chen R, Chen D, Ye H, Hu B, Zeng X, Liu Z. Tea Polysaccharides as Potential Therapeutic Options for Metabolic Diseases. J Agric Food Chem. 2019 May 15, 67 (19), 5350-5360.