Nell’ottobre 2014 ha preso forma un progetto interdisciplinare sul running. Lo scopo è fornire un’ampia gamma di evidenze scientifiche sulle performance sportive per comparare i risultati di corridori vegetariani, vegani e onnivori.
Il progetto si chiama NURMI (Nutrition and Running high Mileage), e il più recente studio pubblicato dall’équipe che ne fa parte ha preso in analisi i livelli di qualità della vita in runner che praticano la corsa di resistenza.
Gli impatti sulla “salute sportiva” di una dieta vegetariana o vegana sono noti: è un’alimentazione che può supportare positivamente i parametri legati all’esercizio fisico negli atleti; ma ben poco si sa su come influenzi il benessere e la psiche. Per ottenere dati utili in questa direzione, sono stati raccolti e confrontati i punteggi del QOL tra runner di resistenza vegetariani o vegani e onnivori.
Sono stati reclutati 281 runner non professionisti, uomini e donne che, nella fase iniziale, hanno compilato un questionario che riguardava gli ambiti della salute fisica, il benessere psicologico, le relazioni sociali e l’ambiente, con punteggi tra 4 e 20. Tra loro, 123 erano onnivori, 158 vegetariani o vegani.
I risultati hanno rivelato punteggi alti per tutti, a prescindere dalla dieta intrapresa. Si tratta di ulteriori dati che supportano la tesi secondo cui un’alimentazione priva di carne o di derivati animali può essere un’alternativa appropriata ad una dieta onnivora.
Bibliografia
Boldt P et al. Quality of life of female and male vegetarian and vegan endurance runners compared to omnivores – results from the NURMI study (step 2). J Int Soc Sports Nutr. 2018 Jul.
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