Dal mondo

La millenaria tradizione orientale lega il Ginkgo al benessere cognitivo. Negli ultimi anni si stanno conducendo nuovi studi clinici per comprovarne l’efficacia: ecco i risultati di uno dei più recenti.

Una recente meta-analisi ha valutato i dati raccolti su pazienti con sindrome da colon irritabile: la somministrazione di batteri lattici migliora i sintomi e la qualità della vita.

La rodiola è una pianta adattogena usata nella medicina tradizionale di Europa orientale ed Asia; è in grado di aumentare la resistenza dell’organismo contro una vasta gamma di stressor, apportando numerosi effetti benefici.

Una recente review conferma l’efficacia del magnesio per alleviare i sintomi dei disturbi ansiosi e della sindrome premestruale. La sua efficacia è inoltre rafforzata dall’abbinamento con la vitamina B6.

È del 2016 il documento in cui la Academy of Nutrition and Dietetics illustra la bontà del binomio tra esercizio fisico e dieta vegetariana. Il fabbisogno proteico indicato dall’Academy non deve superare 1,5 g/Kg/die.

Da uno studio brasiliano è emerso che una supplementazione di açai (circa 200 g di polpa al giorno) aumenta l’attività degli enzimi antiossidanti e riduce la produzione di ROS, specie reattive dell’ossigeno.

Un recentissimo studio condotto su 24 individui in sovrappeso affetti da disturbo da alimentazione incontrollata (BED) ha messo in evidenza l’efficacia del cromo picolinato nel controllo della glicemia.

Un recente studio sulla somministrazione di vitamina D ha evidenziato un potenziamento delle funzioni cognitive in un gruppo di adulti sani.

L’assunzione giornaliera di un multivitaminico per lungo tempo sembra proteggere gli uomini da eventi cardiovascolari come attacchi di cuore e infarti.

Un recente studio condotto su calciatori professionisti ha mostrato che un’integrazione giornaliera di colostro bovino può ridurre i markers del danno muscolare e mitigare l’infiammazione dopo gli esercizi.

Un aumento di carotenoidi nel sangue può rallentare i processi d’invecchiamento, è quanto emerge da uno studio coreano della Seoul National University; si aggiunge un importante potenziale all’efficacia di questi pigmenti naturali, già ampiamente adoperati per la protezione cutanea.